PIT STOP Di Beatrice Petrocchi

Con la giornata di openday del 10 settembre us e l’inizio delle scuole, oltre alla riapertura dei corsi sportivi, abbiamo ripreso a pieno ritmo le attività come Centro Giovanile: ogni giorno, infatti, è a disposizione la sala ludoteca con la sua vasta gamma di giochi da tavolo da poter provare insieme agli amici, nei weekend sono messi a disposizione palestre e spazi per fare sport e organizzare tornei e giochi di gruppo, una volta alla settimana viene offerto un momento di formazione per i giovani. Tutte iniziative che hanno come obiettivo quello di aiutare i ragazzi a vivere il proprio tempo libero non all’insegna del disimpegno, “staccando la spina” per accendere quella del cellulare o del computer, ma invitandoli a sfruttarlo per vivere momenti di svago autentico e costruire relazioni.
E tra le tante proposte che l’Animazione del Centro Giovanile offre ai ragazzi, quest’anno c’è una novità: il Pit Stop!
Attiva già da due settimane, questa iniziativa chiama i giovani ad un appuntamento settimanale di incontro, convivialità, ritrovo, gioco a cui fanno da denominatore comune la voglia e il piacere di stare insieme, un momento di riposo tra l’ultima campanella della mattina, quella liberatoria dell’uscita, e il suono della sveglia che richiama al faticoso momento dei compiti: un pit stop, appunto.
Ogni martedì, dalle 13:30 alle 16:00, subito dopo la scuola, i ragazzi si aspettano, si trovano e si ritrovano negli spazi del Centro Giovanile messi a loro disposizione per fare davvero una pausa: fare una battuta anziché mettere un “mi piace” su Facebook, far risuonare una risata e non il motivetto del miglior punteggio a un videogioco o una battuta dei Simpson, scambiare due chiacchiere anziché un messaggino sull’ennesima chat.
Nulla di fittizio e virtuale, ma tutto vero e reale: in queste ore trascorse insieme troviamo “la pancia e la sostanza”, troviamo le mani, i sorrisi, gli sguardi, le pacche sulle spalle, gli abbracci. Troviamo il tempo per stare e ce lo restituiamo restando … insieme.
Come dicevamo la volta scorsa, un luogo da vivere, da abitare, una sfida grande quasi quanto la bellezza e la ricchezza dei giovani e giovanissimi che vivono la nostra città e le nostre parrocchie, e che dietro a un sorriso, a una domanda inaspettata o una sfida lanciata, esprimo solo la loro voglia di crescere, di scoprire, di diventare grandi.

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